INTERVISTA AL PORTABANDIERA FIORILLO
H: Ciao, puoi presentarti e dare un breve cv della tua esperienza nel football?
F: Ciao, sono Gianluca Fiorillo e ormai gioco da oltre 20 anni in questo sport e da altrettanti per questa società. Fui ingaggiato in prima superiore tramite un giocatore che venne a presentare il football nelle scuole. In quel periodo mi piaceva molto la pallacanestro a avevo un piccolo problema di gestione rabbia e utilizzo illegale delle mani e della voce. Se non fosse stato per quello ora forse si parlerebbe anche di me oltre che di Gallinari. Allora il mio professore, un vecchio allenatore di rugby, mi disse che dovevo provare il rugby. Io per fargli un dispetto provai il football e me ne innamorai. Da lì iniziò la mia avventura. Del resto ho fatto tutta la trafila. Flag nel 1997, primo campionato under 23 del 1999 e primo campionato senior nel 2001. A conti fatti: giovanili dal 1999 alla finale vinta nel 2004 e 17 campionati in senior tra prima e seconda divisione. Praticamente sono ancora all’inizio.
H: Il ritorno a reggio di coach Rossi è stata una scelta importante fatta dalla società, la stagione è iniziata bene e i play off sono stati raggiunti. Aspettative confermate?
F: Ci tengo a precisare che Rossi è tornato grazie a me ed un inception fatto dalla finestra di casa tramite megafono come faceva Totò per essere eletto (vota Antonio vota Antonio). A parte le denunce sono riuscito a riaverlo tra i nostri ranghi. Ritengo che un allenatore ad altissimi livelli possa fare la differenza per un 10/15 %, ma non di più … visto che noi non siamo ad altissimi livelli forse la percentuale cambia notevolmente e la cosa credo si possa vedere e toccare con mano. Rossi spiega e dirige molto bene la sua difesa e ritengo che quando un giocatore, soprattutto della difesa, sa cosa deve fare e quali possono essere le tendenze avversarie… bè meno pensa e più agisce. Oltretutto la sua pazienza e preparazione si vedono sia nelle partite che negli allenamenti, mentre la sua tranquillità è caposaldo in sideline durante le partite. Playoff raggiunti e questo a novembre non era così scontato. Dopo le prime due partite si vedeva già che il potenziale c’era. Ora, pensare alla finale, non è un sogno così proibito. Del resto d’ora in poi ogni partita è a se ed esperienza, disciplina e concentrazione sono fondamentali in questo gioco…anche una botta di culo male male non fa.
H: sei uno dei capitani della squadra, immagino che sia motivo di soddisfazione, ma oltre a tanti onori ci saranno anche altrettanti oneri …
F: La fascia di capitano …. Non son stato io a richiederla ma mi è stata data …. Oneri: presenza e disciplina. Bisogna prima di tutto dare sempre il buon esempio e questo non mi riesce sempre benissimo (sempre colpa di quel problema che avevo alle scuole superiori di gestire le battute fuori luogo e qualche parolaccia dovute dalla rabbia). La presenza e il non lamentarsi mai sono fondamentali. Prima fila a tirar gli allenamenti e riprendere sempre chi tende a tirar indietro (compresi i senior). Poi serietà al massimo quando si gioca e stupidità al massimo quando si scherza. Del resto siamo qui per divertirci oltre che per vincere e se prendessimo tutto troppo seriamente, la gente credo che si stancherebbe anche di questo. Ora però nelle fasi finali più che mai è importante tirare il gruppo.
H: Il girone con il derby e le interdivisionali…dopo il girone di andata chiuso con 8 vinte e 0 perse, credi che il risultato rispecchi il valore della squadra? E negli altri gironi? Come vedi i futuri avversari?
F: Le partite da oggi in poi saranno sicuramente molto più sofferte e allo stesso tempo molto più interessanti. Provo molta più soddisfazione a vincere partite tirate che partite da 35-0 nel primo tempo. Non sono state semplicissime neanche quelle in girone perché la mentalità Hogs è quella di far giocare tutti quelli che si allenano, ed ovviamente sono pronti a scendere in campo, indistintamente dalla età o dalla corporatura fisica. Questo è una cosa che apprezzo molto, anche se a volte ti ritrovi a prendere dei colpi dagli avversari, pur vincendo tanto a poco, perché il tuo compagno pensava fosse una corsa a destra. Beata e spensierata gioventù.
H: Il tuo futuro nel football? Sulla side line come allenatore o in campo fino al limite di gioco? Chi vedi come tuo degno erede in campo?
F: Non ci penso. Purtroppo il football è un hobby che porta via molto tempo e che se non ti alleni, anche al di fuori del campo, può farti male. Gioco finchè mi diverto e finché posso allenarmi bene. Le cose a metà non mi piacciono. In un futuro probabilmente andrò in side line. Sicuramente con gli Hogs anche se mi alletta molto specializzarmi su un sistema offensivo e provare in altre realtà per capire che valore ho. Il mio erede? Deve ancora nascere. Trovare un giocatore con tanto cuore come me e con scarsissime attitudini fisiche ed una ignoranza esagerata deve essere ancora scoperto.
GO HOGS GO !!
Ufficio stampa Hogs Reggio Emilia